La liberazione di Roma e lo sbarco in Lombardia
80 anni dalla Liberazione di Roma 04.06.1944
80 anni dallo Sbarco in Normandia 06.06.1944
Una manciata di giorni alle elezioni europee 08-09.06.2024
Aveva ragione Benito: “bisogna dare ordine a questo popolo”. Un popolo corrotto, di loggisti, di trafficanti, di furbacchioni, di piccoloborghesi che pensano solo al proprio orticello. Un popolo che ne ha viste di ogni, violato in ogni tempo e in ogni suo spazio, ma che ancora anela ad un Messia, ad un nuovo padrone che lo renda più sfrontato, più arrogante, più opulente, ancora di più sopra la legge. Benito però, invece di dare ordine, ha aumentato l’italica entropia.
Ecco un popolo che fa le spalle larghe coi disperati, un popolo allergico alle regole e alle file e per il quale il rispetto per l’altrui persona è pari a zero, un popolo che confonde la cosa pubblica con la cosa privata, fatto di affaristi e furbetti che pur di non fare uno scontrino o una fattura perdono senza pudore la propria dignità accusando immancabilmente, a mo’ di sacra litania giustificativa, l’insostenibile pressione fiscale.
È populismo dire che la maggioranza degli italiani vuole questo? Esempio di viltà e di meschinità quotidiana per soddisfare le nostre basse pulsioni sorrette da secoli di feroce individualità ed egoismo. Con la Francia o la Spagna basta che se magna…
Poi c’è il lato della magnificenza. Le italiane e gli italiani che eccellono in ogni scibile dell’uomo: ingegneria, architettura, scultura, pittura, poesia, letteratura, teatro, cinema, musica, automobili, moda, volontariato, sport, medicina, fisica, biologia, scienze matematiche e naturali, astronautica, enogastronomia, ecc. ecc. ecc. Italian do it better! E se lo dice Madonna…
Questo lo sappiamo. Ma questa contrapposizione, come masse di aria calda che si scontrano con altre di aria fredda, creano bufere che spazzano via ogni cosa. E la nostra identità pure…
In 80 anni è evidente che il nostro modo di essere non è cambiato. Anzi. Direi che, se prima eravamo malati, oggi siamo in piena convalescenza e con la probabilità molto alta di una ricaduta in anni bui di sopraffazione, discriminazione, cancellazione dei diritti umani, sociali, ambientali, della dignità del lavoro. Siamo capaci di mettere in discussione la Costituzione, la Liberazione, la Resistenza, la Democrazia, la Repubblica, i diritti fondamentali… Una regressione antistorica esercitata con pernicioso piglio.
È un periodo cupo. Al limitar di una nuova guerra mondiale, le destre alimentano, e si alimentano, in modo bulimico, di paure, indecisioni, tensioni sociali, improntando la loro azione ad una costante intimidazione e violenza verbale, emarginando i fragili, negando i diritti conquistati nel tempo dalle donne (divorzio, aborto, abolizione del delitto d’onore – quest’ultimo addirittura conquistata nel recente 1981!), attaccando subdolamente la Costituzione con rozze operazioni di riforma col malcelato fine ultimo di agguantare il potere. Tutto ciò nella molle indifferenza e distrazione delle persone, atteggiamento che permette a degli ignoranti e prepotenti di assurgere a capopopolo, anche grazie ai megafoni dei social e all’imperituro berlusconismo, attaccando con veemenza tutti e tutto ciò si opponga alla loro becera e bieca visione del mondo. Tutti a fare i paladini della controinformazione mentre fanno solo opportunistica disinformazione.
Vediamo molte persone indifferenti o disilluse dalla politica e non votanti (oramai sono più del 30%) che non riescono o non vogliono recuperare la loro coscienza sociale di elemento critico di sviluppo comune. Recuperarli non cambierebbe nulla perché si potrebbero banalmente ripartire a metà tra elettori potenzialmente di destra e potenzialmente di sinistra, non spostando di fatto il peso nell’agone politico? La politica non è più attrattiva? Non ha più credibilità? Non ha più leva sulla coscienza del cittadino? Per scuotere questa massa informe dobbiamo avere ogni anno dei teatrini come il Vaffa-Day? O il fuoco di paglia delle Sardine? O le turbolenze dei forconi? Per poi vedere tutto ciò finire nel tritatutto in poco tempo… Oppure non ci stiamo rendendo conto che l’apartitismo e l’astensione oramai valgono di fatto di più dei votanti nel determinare l’indirizzo dei mercati globali? Sono loro i veri decisori delle linee di tendenza sociali e politiche? Ha ancora valore votare se poi basta uno squallido libro che accusa un fantomatico mondo al contrario a spostare gli equilibri di un governo? Quale narrazione di una Europa unita diamo ai nostri ragazzi se gli stessi governanti non perdono occasione di prenderla a picconate e delegittimarla? È più preoccupante una maggioranza di elettori che vota politici che hanno slogan come “meno Europa e più Italia” o degli astensionisti amorfi?
Si è un periodo cupo. Bisogna davvero essere sprovveduti, od ottusamente schierati dall’altra “parte”, per non vedere un attacco alla Costituzione, alla libertà di pensiero, di manifestazione, di stampa ed espressione nel senso più ampio. Le manganellate ai ragazzi, lo sbilanciamento di informazione nei canali RAI, gli attacchi personali a Saviano, Giannini, Bortone, Scurati, Fazio e altri… Intimidazione pura. Non nego che oggi parlare liberamente fa innescare il timore di trovarsi sotto casa dei nuovi squadristi o vedersi recapitare una querela per diffamazione.
È controproducente parlare di antifascismo? Non c’è più “quel” fascismo? Eppure, le teste rasate nelle varie commemorazioni di camerati caduti quest’anno sono state sempre più numerose. Si può parlare di una società afascista ma non antifascista? Non serve più essere antifascisti? è solo rievocare uno spettro? Sono tanto diversi i vetero fascisti dai neo- o post-fascisti? Essere anti-antifascisti oggi è anacronistico? Siamo più concreti e chiari se diciamo che oggi stiamo vivendo una democrazia che sta divenendo sempre più illiberale? Da qui il passo ad una democratura può essere breve. Non mi stupirei se uscisse fuori un referendum per riscrivere la Costituzione o ripristinare la monarchia… Chi ha giurato per la Costituzione su cosa giurava? Ancora oggi abbiamo problemi nell’ammettere che la Resistenza è stata pluripartitica e multiceto e che da lì è nata la nostra Costituzione. Un 25 aprile oramai volutamente svuotato dalle destre dal suo senso di sacra comunione ecumenica del fronte antifascista. Una folle azione di delegittimazione della lotta partigiana e di liberazione, lotta portata avanti con coraggio e sacrificio da tutte le cittadine e i cittadini che hanno partecipato direttamente e indirettamente. Se non si ha ben chiaro quel limite storico, culturale, morale del prima e dopo il fascismo tutto è svilito, tutto annacquato, tutto cade, tutto può riaccadere.
L’ago della bussola in Italia è impazzito, da tempo… in modo cronico… ma in realtà abbiamo sempre vissuto dal 25 aprile 1945 in poi uno strabismo disarmante… ricordo solo alcuni eventi: la magistratura italiana che dopo la liberazione non è mai stata defascistizzata, centri di governo locale che hanno visto dei fascisti ritornare a coprire incarichi istituzionali, Pio XII emanare la scomunica per chi avrebbe votato per il PCI e per i non cattolici (e quindi per molti partigiani) nella prima elezione libera in Italia dal dopoguerra del 2-3 giugno del 1946, il IV governo De Gasperi che estromettendo il PCI va alla maggioranza in intesa anche col MSI di Giorgio Almirante (sostenitore della RSI e firmatario del manifesto di fucilazione dei Partigiani del 17.05.1944 – per approfondimenti vedere https://deportati.it/news/infame-bando-antipartigiano-firmato-da-almirante – quella fiamma tricolore, non dimentichiamolo, che ancor’oggi è in bella mostra nella bandiera del primo partito di governo). Poi possiamo andare con la memoria alla dolorosa sequenza di crimini e delitti del terrorismo rosso e nero, ma anche a innumerevoli episodi di intimidazione e repressione istituzionale come, ad esempio tra le numerose accadute, la censura della RAI a Dario Fo e Franca Rame (che nel 1962 avevano osato dire a Canzonissima che in Sicilia c’era la mafia!) o l’”editto bulgaro” di Berlusconi per far tacere, sempre in RAI, Biagi-Luttazzi-Santoro! Sconcertante come alla fine l’editto sia stato eseguito! Ci fu una rivolta di popolo per impedirlo? Rispondete voi! Furono atti di censura fascista? Rispondete voi!
Il dubbio sorge spontaneo: la liberazione di Roma l’abbiamo capita? L’abbiamo meritata? Ancora oggi sento patetici vaneggiamenti da borghesi italici benpensanti sull’esercito americano (definito maledetto) che ha invaso (!) l’Italia, o da ragazzotti rasati che inneggiano “onore al Camerata Mussolini” e che la questura non si preoccupa di “identificare”. Possibile che l’adunata di decine e decine di facinorosi col braccio destro teso inneggianti al Duce non rappresentino la volontà di una restaurazione del fascismo e pertanto oggetto di provvedimento legale per apologia di fascismo? Non è sufficientemente chiaro? Non è una “esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito (fascista)”? (cit. legge Scelba n. 645 del 20 giugno 1952). Cosa aspettiamo? C’è qualcuno che ne sta traendo beneficio? Carlo Cattaneo sosteneva: “sono gli uomini che scandiscono le tappe del progresso”, evidentemente abbiamo una necessità antropologica di autodistruggerci per poi rigenerarci. Nella palingenesi però ci illudiamo di non voler più ricadere negli stessi errori che hanno causato la distruzione…
In Normandia nelle fasi preparatorie allo sbarco del giugno del 1944 gli Alleati dovettero pesantemente bombardare tutta la fascia costiera distruggendo sia singole case sia intere cittadine, infliggendo numerose perdite anche tra i civili, ma gli storici hanno ben documentato che la Resistenza francese e la popolazione accettarono quella immane tragedia pur di raggiungere lo scopo principale, ossia la liberazione dal nazifascismo. In Francia tutta la costa delle famose 5 spiagge (Utah, Omaha, Gold, Juno, Sword) è un proliferare di monumenti, musei, bandiere, lapidi, strade dedicate, purtroppo anche cimiteri, onorando quei giovani per il loro sacrificio. Da noi invece ancora stiamo discutendo penosamente sulla necessità o meno dei bombardamenti degli Alleati sulle nostre città, stiamo lasciando nel dimenticatoio il carcere per le torture di via Tasso, i memoriali degli sbarchi in Sicilia, a Salerno e ad Anzio, stiamo ancora accusando i GAP romani per l’attacco di via Rasella… Un popolo veramente strano il nostro.
Mancano poche ore agli 80 anni della liberazione di Roma e le iniziative istituzionali e popolari sono di una pochezza sconcertante. Percepisco nei ns governanti un senso di vergogna a indire tali iniziative, una triste valutazione di “non utilità” politica nel rievocare e onorare quegli eventi. La storia, quella Storia, non ci è ancora chiara. Come accaduto nell’immediato dopoguerra quando il 25 luglio, l’8 settembre, la Resistenza e la Liberazione erano argomenti da evitare perché considerati scomodi, così anche oggi stiamo ripetendo lo stesso errore, gettando nell’oblio il reale senso e la reale portata di quegli eventi. Non riusciamo a fare i conti col nostro passato.
Sarà la vecchiaia ma non mi rassegno a questa deriva! Lasciatemi sognare un risolutivo sbarco in Lombardia per liberare questa povera Italia da nubi nerissime.
Luca Lestingi
1944 4 giugno 1944 6 giugno 1944 antifascismo francia guerra di liberazione liberazione roma liberazionedalnazifascismo sbarco alleato sbarco in normandia sbarcoinnormandia seconda guerra mondiale secondaguerramondiale vallo atlantico
Un grazie a Luca Lestingi che con la chiarezza e la passione democratica che lo contraddistingue ci consegna una analisi e un memoria precisa e documentata della storia recente del nostro Paese. La Costituzione repubblicana è gli eventi storici e politici del Novecento ne nostro Paese dovrebbero essere materia di programmi scolastici di tutti i livelli per informare le nuove generazioni e fornire loro gli strumenti per partecipare al mantenimento e alla crescita del sistema democratico nato dalla Costituzione antifascista
Grazie Bruna per le tue parole.
Ancora oggi nelle scuole abbiamo programmi sbilanciati e poco rispondenti alle necessità ed emergenze di oggi.
I ragazzi devono essere stimolati allo studio della Costituzione e portati nei luoghi dove la Resistenza si è fatta col sangue e con l’eroismo.
Come non ringraziare per quest’analisi appassionata e profondamente vera che da’ voce e sostanza ai pensieri ed ai sentimenti di tutti i sinceri democratici in questa fase ” buia” per il nostro Paese, per l’Europa e per il mondo?grazie per il coraggio di queste parole che scuotono la rassegnazione di molti di noi che ci sentiamo impotenti di fronte alla violenza , ma anche alla pochezza dell’attuale fase politica! Si alla speranza che la lezione dei Padri costituenti e il sacrificio dei combattenti per la libertà e la giustizia prevalgano su egoismi e indifferenza.
Grazie mille per aver condiviso il tuo pensiero.
Ogni giorno deve essere un giorno di impegno per la libertà e giustizia